B_Io
Toccare per ascoltare. La misura immediata del palmo nudo di Milena Altini si fa megafono di sensi che vibrano assoluti al solo contatto, con_tatto. Rituale ancestrale ed atto sciamanico dell'arte, il feltro per Beuys è, per Milena, la pelle. Epidermide su epidermide, impronta viva sull'involucro di un corpo che non lo è più, che lo è stato, che è pronto a risorgere - cambiando vita, ma non cambiando pelle.

Arte e chirurgia, Milena carica e svuota, stratifica e cuce, taglia la pelle nel solco delle sue suture per ricomporre la struttura originaria della materia che onora mediante il suo gesto artistico. Un atto messo alla prova attraverso la sperimentazione che, come per un funambolo, appartiene all'incerto tanto quanto inebriante terreno della vertigine. E come per l'individuo, e come per uno scrigno prezioso, l'involucro della pelle cela un'anima magnifica e nascosta, in materiali nobili, a rappresentarne il suo valore più prezioso.

La pelle è il medium e il messaggio di Milena che la sfiora, la ausculta, la interpreta cercandone le corrispondenze nel suo stesso corpo, giunture nelle sue ginocchia, per assecondare il talento autentico di cui essa è stata involucro nella precedente vita. Un talento che interagisce e si fonde con chi le passa accanto, con chi ci cammina sopra, con chi ne rimane sporcato dalla tinta vegetale, volutamente in eccedenza...

Qualunque sia l'effetto, quello che resta è un solco nell'anima. A partire dalla pelle.

Milena Altini è nata nel 1967 a Faenza (RA), dove vive e lavora.


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